Inizia oggi la settimana della disabilità, settimana in cui diverse associazioni lanciano meravigliose iniziative che mi piacerebbe scoprire e condividere con tutti voi.
Ho “scoperto” un interessante progetto, ed in particolare una iniziativa che si svolgerà proprio in questa settimana.
L’associazione Ortica ha dato vita al progetto “Ascolta i miei passi” che nasce con l’obiettivo di rendere i soggetti autistici il più indipendente possibile, insegnandogli attività che possano avvicinarli al mondo del lavoro.
Il progetto mira inoltre a sensibilizzare le persone aiutandole a conoscere cosa significa essere affetti da autismo, una sindrome della quale se ne parla ancora poco purtroppo, perché poco conosciuta.
Oggi, con voi, faremo un viaggio per capire la situazione in italia; inoltre vi spiegherò in cosa consiste il progetto “Ascolta i miei passi” e cosa l’associazione ha pensato di fare durante la settimana della disabilità.
Dal sito dell’associazione “Nazionale Genitori Soggetti Autistici” si legge che
“In Italia, l’ultimo rapporto Istat sull’integrazione degli alunni con disabilità nelle scuole primarie e secondarie di primo grado stima gli alunni con disabilità pari al 3,1% degli alunni (86.985 nella scuola primaria e 66.863 nella scuola secondaria di I grado). Di questi il 41,9% nella scuola primaria e il 49,8% nella secondaria di I grado hanno una disabilità intellettiva mentre seguono con il 26% e il 21,4% i disturbi dello sviluppo e del linguaggio, conferma quindi l’ordine di grandezza delle ricerche già citate”
“A piccoli passi” ha pensato di coinvolgere le persone facendole immedesimare nel problema,
queste sono le parole che si leggono sul sito dell’associazione:
Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi il mio dolore, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io e rialzati come ho fatto io. (Luigi Pirandello)
A questo punto mi chiedo:
Cosa accadrebbe oggi se ognuno di noi riuscisse realmente ad indossare le scarpe del nostro vicino?
Si riuscirebbero a scoprire tantissime cose belle e meno belle.
Potremmo imparare a capire il linguaggio di chi abbiamo accanto.
Potremmo imparare a camminare insieme.
Potremmo imparare a capire come aiutare ed essere aiutati. Perché ognuno di noi ha bisogno di comunicare a proprio modo, e non sempre è facile capirsi sin da subito. Io penso che ci voglia del tempo per imparare a conoscersi, per capire chi è la persona che abbiamo accanto. Bisogna indossare le sue scarpe, per aiutarla, proprio come insegna questo progetto.
Per la settimana della disabilità “Ascolta i miei passi” ha pensato infine di coinvolgere il carcere San Vittore.
I detenuti saranno coinvolti attivamente al progetto.
Indosseranno un paio di cuffie e ascolteranno le storie dei ragazzi affetti da autismo o dei loro familiari.
Queste storie racconteranno una paura, uno stato d’animo, una difficoltà, una gioia.
Potete ascoltare qualche esempio qui questo link
Buona lettura.
Grazie per l’attenzione.
Ora ti rubo solo qualche minuto;
hai qualche storia bella da raccontare?
RACCONTAMELE a merygreiss@scoprirecosebelle.it ed io ti dedicherò un post!