Qualche anno fa, in un momento di confusione, ho scoperto i libri di crescita personale che rappresentano un classico per molti. Pagine di ispirazioni, suggerimenti, tecniche e strumenti che mi hanno portata a esplorare sempre di più questo ambito interessante e affascinante. Confesso che inizialmente avevo non pochi pregiudizi su questo universo della crescita personale. Ma erano per lo più dettati da credenze e paure.
Crescere è di per sé un verbo che ci spaventa perché significa mettersi in gioco e guardarsi allo specchio con sincerità. La crescita personale ha cambiato la mia vita ma ciò è accaduto quando sono uscita dai grandi classici e dai corsi frequentati da tutti. Ho esplorato questo tema e poi mi sono fatta una mia idea personale.
Ho cominciato a scegliere, che trovo sempre un’ottima esperienza, sia i coach e i professionisti a cui fare riferimento che le mie letture. A volte fuori dagli schemi ma pur sempre ricche di grandi ispirazioni e suggerimenti che anche oggi trovo utili nella mia vita.
Oggi la mia libreria di casa è piena di libri di crescita personale: ci sono i classici di Tony Robbins, Jim Rohn e altri ma ci sono anche autori nuovi e volumi che amo sfogliare di tanto in tanto e che riescono sempre a darmi qualcosa.
Ed è grazie alla mia esperienza con questi volumi che ho imparato una grande lezione: ogni volta che leggo – ma anche quando frequento un corso di crescita professionale o personale – la cosa che faccio è decidere da una a tre nuove abitudini o nuovi strumenti da portare nella mia vita.
Perché uno dei grandi fallimenti di chi fa corsi o legge libri su libri è trovare tutto interessante ma applicare poco. Il motivo è semplice: la nostra mente è affollata di nuove nozioni e non riesce a mettere l’attenzione su nessuna di esse. Io, dopo una lettura, scelgo su cosa lavorare nei mesi successivi.
Quel libro poi lo sfoglierò di nuovo, lo leggerò e ne trarrò altri stimoli e spunti di riflessione e crescita. Perché con il passare del tempo cambiamo noi, cambiano le esperienze che viviamo e cambiano anche le suggestioni di cui abbiamo bisogno.
I libri sono un’esperienza vera e propria: non sono semplici pagine statiche. Hanno una propria vita, un’anima. Rappresentano, per noi lettori, un invito a esplorare, conoscere, comprendere, ricordare e vivere nuove esperienze. Ci sono tanti libri che hanno rappresentato un ruolo importante nella mia evoluzione.
In questo articolo racconto quelli che credo possano davvero trasformare l’esistenza di chi li legge. Non saranno i grandi classici della crescita personale. E per questo, ammetto, li trovo ancora più affascinanti.
Cambiare passo di Arianna Huffington
«Ritmi di lavoro insostenibili, connessioni 24 ore su 24, stress: il modello attuale di successo non funziona. È il momento di rivederne il significato, perché sia in sintonia con ciò che davvero ci rende felici». Sulla quarta di copertina di “Cambiare passo” di Arianna Huffington ci sono queste parole che personalmente ritengo già una grande lezione di crescita personale. L’autrice è la stessa Huffington che ha creato la testata giornalistica Huffington Post che oggi non è più sua ma che ha cambiato il mondo dell’informazione perché ha lanciato rubriche (che purtroppo sono poi state eliminate) di giornalismo costruttivo e storie che funzionano.
In questo libro racconta di giornate instancabili, stress all’ennesima potenza, incontri e deliri professionali. Un’idea di successo a cui spesso ci hanno abituati ma che crolla nel momento in cui crolliamo noi.
E infatti la storia inizia quando Arianna cade in terra nella sua cucina per un burnout di quelli importanti. La classica crisi che rimette tutto in sesto: quelle esperienze che ci fanno rimettere i piedi in terra e ci ricordano che siamo esseri umani prima ancora che professionisti di qualunque settore. Da quel momento la giornalista rivede completamente le sue priorità, ripensa le sue giornate e fa ancora di più.
Ripensa totalmente le abitudini della redazione del giornale: riunioni a passeggio nel parco invece che in una sala meeting asettica; invita i suoi collaboratori a fare un riposino pomeridiano allestendo una stanza apposita in redazione; riorganizza le agende e il livello di reperibilità di tutti.
Tra le pagine di questo libro si comprende che ripensare tutto è possibile: serve coraggio ma ci sono tante storie nel mondo che hanno già delineato il percorso. La Huffington le racconta e riporta dei dati importanti su come grandi aziende siano riuscite a ripensare totalmente il lavoro quotidiano dei dipendenti. Ci sono esempi pratici, statistiche, esperimenti e riflessioni personali molto importanti. Si racconta la resilienza, la gratitudine, la scelta di elevare i valori umani. Lo inserisco tra i libri di crescita personale perché sono pagine di grande formazione che partono da un’esperienza di vita raccontata con estrema umiltà.
Da questo libro in poi la vita dell’autrice è totalmente cambiata: ha venduto il giornale e ora si dedica a ispirare le persone a scegliere una vita di qualità. In particolare ha lanciato un progetto di rivoluzione del sonno: perché dormire è la prima grande abitudine che ci può garantire benessere.
Il tuo destino è sbocciare di Stefano Pigolotti
Un libro onesto. Così definisco “Il tuo destino è sbocciare” di Stefano Pigolotti. È uno dei libri di crescita personale che più amo e che più sfoglio. È sincero e parte da un concetto che in questi anni ho fatto mio e in cui credo fortemente: non esistono ricette magiche e tanto meno ricette valide per tutti. A ognuno la propria strada, le proprie esperienze e i propri talenti. Stefano è un coach e un imprenditore che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente appurando la sua straordinaria autenticità e coerenza. Quelle che ho sentito tra sue pagine che mi sono apparse come un invito ad avviare una ricerca introspettiva che inevitabilmente ci conduce alla consapevolezza necessaria per essere felici e per superare l’aridità della vita.
Per raccontare come possiamo avviare la nostra personale crescita come esseri umani unici, Stefano usa un personaggio interessante e provocatorio: il cactus. È lui a guidare il lettore alla scoperta di sé e alla ricerca della strada migliore da percorrere. Una strada fatta di scelte, principalmente.
Un sentiero che ci conduce alla realizzazione del nostro sogno. Non è un libro di crescita personale tradizionale, questo, è molto di più. Ci sono delle vere perle di saggezza da riscrivere e tenere bene a mente. In questi tempi che ci mettono tutti in vetrina è facile scambiare il sogno di altri con il nostro. Ed è anche facile cadere nel tranello del “se ha funzionato per lui funziona anche per me”. Potrebbe anche funzionare, certo, ma quanto ci sarebbe di autentico?
E sul tema dell’autenticità Stefano offre tantissimi spunti per riflettere. In un’intervista che ho avuto la fortuna di fargli mi ha detto: «quello che dobbiamo fare è capire di che pasta siamo fatti e chi vogliamo diventare». Siamo esseri unici e non c’è bellezza più grande dell’essere esattamente come siamo. Ognuno a modo suo. E a pensarci bene, quando ci sentiamo noi stessi quel che si prova è impagabile. Siamo in linea con la nostra essenza, sereni nell’agire e lucidi nel scegliere il percorso da affrontare.
Che sia un nuovo sogno o una nuova abitudine essere in equilibrio è ciò che ci consente di fare le esperienze migliori per noi. Di questo libro mi piace anche il valore che viene attribuito all’ispirazione: quella che nasce da una parola udita, una canzone, una lettura, un incontro o un luogo. Tutto è ispirazione se noi riusciamo a stare nel presente e ci offriamo l’opportunità di osservare e accogliere.
Le abitudini per l’alta prestazione di Brendon Burchard
Questo libro è un manuale che può diventare un migliore amico. Tra quelli che ho raccontato in questo articolo è certamente il più tradizionalista, almeno in fatto di titoli, ma offre anche visioni differenti se si decide di dargli una possibilità iniziando a esplorare le sue pagine. “Le abitudini per l’alta prestazione” è un libro che Brendon Burchard ha scritto dopo molti anni di esperienza con persone di successo, imprenditori e liberi professionisti. Ma non parla solo di lavoro: è un libro che parla agli esseri umani e tratta temi fondamentali per la nostra epoca.
Si parla di come mantenere l’energia efficace nelle proprie giornate, di come costruire relazioni sane e abitudini potenti per restare connessi con la realtà. Racconta il valore dell’unicità di ognuno di noi e offre strumenti che si possono adattare alla propria quotidianità. È un libro che si legge più volte perché talmente ricco di esperienze e suggestioni che servono più fasi della vita per comprenderne il valore.
Mi piace molto il modo in cui Brendon, che ha una formazione di crescita personale decisamente classica, è riuscito a elaborare il suo percorso di vita per farne un esempio costruttivo. In queste pagine si parla di chiarezza, di coraggio e di come cadiamo in trappole mentali ed emotive che limitano il nostro percorso di vita. Ho amato questa lettura, ma ancora di più ho amato scambiare qualche messaggio con Brendon.
È considerato uno dei coach di crescita personale più influenti al mondo ma se gli si scrive sui social media risponde. Ecco, per me ha vinto quel giorno: quando gli ho scritto complimentandomi per il libro e lui mi ha fatto domande su di me.
Questi sono gli esempi di cui abbiamo bisogno: autori che restano ancorati all’idea che senza un lettore loro non esisterebbero e che, quando si condivide la propria storia, si deve avere a cuore la vita degli altri. Altrimenti, semplicemente, non ci si occupa di crescita personale.